PROGETTO LIFE REGS II
Progetto Europeo
Contesto
L’Italia è il secondo produttore mondiale di feldspato (3 milioni di tonnellate/anno, pari al 22% del totale) e il maggiore importatore mondiale (22% del commercio mondiale). Il settore ceramico dell’UE dipende fortemente dalle importazioni di feldspato dalla Turchia e la forte domanda sta rapidamente esaurendo le riserve accertate negli Stati membri dell’UE; in futuro, sarà necessario trovare ulteriori fonti di feldspato o aumentare ulteriormente il trasporto intercontinentale. La domanda in continua crescita di feldspato, per ceramica, vetro e altri usi industriali, richiede quindi l’estrazione di granito e notevoli flussi commerciali internazionali. Attualmente, Buddusò-Alà dei Sardi (Italia) è la più importante area di produzione di granito in Italia, con 66 cave autorizzate (12 attive), il 70% della produzione regionale di granito e oltre il 50% della produzione totale italiana. Tuttavia, le attività di estrazione del granito causano gravi problemi ambientali. In Italia, ogni anno vengono estratti 350.000-400.000 m³ di granito grezzo, generando la stessa quantità di rifiuti. La produzione e il commercio di feldspato generano ingenti quantità di inquinanti e di emissioni di gas serra, dovute sia al consumo energetico delle attività estrattive sia al trasporto del prodotto finito dai paesi esportatori (principalmente Turchia e Cina). Le aree in cui sono attive le cave soffrono di degrado paesaggistico, dovuto al mancato rispetto o alla non conformità dei piani di recupero delle cave, considerando che l’apertura di nuove cave è più economica rispetto allo spostamento di grandi quantità di rifiuti. Infine, l’estrazione del granito comporta un enorme consumo di suolo, poiché richiede ampie aree in cui si accumulano i rifiuti di cava.
Obiettivi
Il progetto LIFE REGS II mira a dimostrare una tecnologia di estrazione innovativa ed economicamente sostenibile per produrre feldspati, della stessa qualità di quelli ottenuti da materia prima vergine, utilizzando scarti di granito anziché materia prima vergine. Ciò ridurrà la domanda di feldspato derivante da attività estrattive di granito dannose per l’ambiente.
Gli obiettivi specifici sono:
- Aumentare la produttività delle risorse nell'estrazione dei minerali
- Verificare la possibilità tecnica ed economica di replicare la tecnologia identificata in altri contesti nell'UE, anche utilizzando diverse tipologie di scarti di granito
- Creare un esempio di cooperazione a lungo termine tra centri di ricerca, enti pubblici responsabili delle attività minerarie e settore privato, per affrontare sistematicamente il problema dell'efficienza nell'uso delle materie prime
- Ridurre l'impronta di carbonio rispetto all'attuale processo di produzione del feldspato, attraverso l'ottimizzazione del trasporto in termini di distanza, peso e volume e l'utilizzo di energia rinnovabile al 100% per il processo, con un impianto eolico dedicato
- Ridurre il consumo di suolo attraverso il riutilizzo dei rifiuti e lo sfruttamento delle aree bonificate dagli scarti nelle miniere esistenti, il che a sua volta può ridurre la necessità di aprire nuove cave
- Supportare l'Agenzia Regionale delle Miniere della Sardegna, definendo una strategia di recupero per il distretto minerario di Budduso.
Il progetto contribuirà all’attuazione del Piano d’Azione dell’UE per l’Economia Circolare, della Roadmap per un’Europa Efficiente nell’Impiego delle Risorse e della Direttiva 2006/21/CE sulla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive.
Risultati attesi
- Rimozione di 47.000 tonnellate di rifiuti di granito e produzione di 30.000 tonnellate di feldspato, in due periodi: - durante il periodo pre-operativo (6 mesi), 10.000 tonnellate di rifiuti trattati, con una produzione di 3.500 tonnellate di feldspati commerciabili e 6.500 tonnellate di sabbie silicatiche non commerciabili, evitando l'estrazione di 5.900 tonnellate di nuovi materiali; e - durante i 9 mesi di esercizio, 26.500 tonnellate di feldspati, per un consumo totale di oltre 37.000 tonnellate di rifiuti di granito ed evitando l'estrazione di 45.000 tonnellate di nuovi materiali
- Costruzione di un impianto che, al termine del progetto, dovrebbe assorbire almeno 50.000 t/anno di rifiuti, con un incremento fino a 70.000 t/anno entro tre anni di attività
- Riduzione dell'impatto ambientale per i trasporti: risparmio di circa 200 t di CO2 (685 t dopo 3 anni)
- Costruzione di un impianto eolico per soddisfare l'intero fabbisogno energetico del progetto (circa 2.200 MWh/anno)
- Ripristino di un'area di circa 10 ettari, evitando un consumo netto di suolo di circa 1.400-2.000 m²
- Definizione di un piano di gestione dei rifiuti di granito a livello di distretto industriale, da approvare da parte dell'Assessorato alle Miniere della Regione Sardegna, per raccogliere dati aggiornati sulla quantità e qualità degli scarti di granito nell'area di Buddusò/Monte Acuto.
Dettagli progetto
Responsabilità scientifica: Aida Maria Conte
Fonte di finanziamento: LIFE 2014-2020
Bando: LIFE19 ENV/IT
Data di inizio 02/11/2020 – data di fine 30/04/2024
Costo totale: 3.593.398€
Contributo UE: 1.335.560 €
Costo totale per CNR- Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria: 104.725 €
Contributo UE al CNR – Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria: 55.500 €
Partecipanti
Internazionale Graniti spa, Italia
Regione Sardegna – Assessorato Industria – Servizio attività estrattive e recupero ambientale – Settore Attività di cava, Italia
Comune di Buddusò, Italia
Università degli Studi di Ferrara – Dipartimento di Fisica e Scienza della Terra, Italia
Soro Giorgino Angelo &C, snc, Italia







